ELOGIO DELLA CARTOLINA E UNA SFIDA PER L’ESTATE.

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Possiamo affermare con certezza che la cartolina nel 2021 è definitivamente passata di moda assieme alla riorganizzazione delle Poste e alla razionalizzazione del servizio di recapito che ha visto il tradizionale portalettere affiancato da schiere di furgoncini colorati che consegnano i pacchi del commercio elettronico. Anche postino è diventato smart: quello tanto atteso nei paesi, quello che suona sempre due volte ma anche tre o quattro perché ci tiene a consegnare il quotidiano, la raccomandata o la cartolina dal mare in quei villaggi della Provincia italiana dove ancora oggi viene considerato  – assieme al parroco e al Signor farmacista –  un’ istituzione.

Sardegna primi anni ’50, la Costa Smeralda era ancora un’idea lontana.

La cartolina è un modo per dire “Sono stato in vacanza e ho pensato a te”, un souvenir cartaceo dove lo spazio è lasciato alla fantasia, alla creatività, alla rima da ricercare (mare mosso, saluto grosso), per le  frasi fatte (Tanti saluti dalla montagna) o semplicemente per un CIAO affidato alle cassette postali rosse prima di ripartire per casa, con il tonfo sordo del pacchetto che si ammassa all’altra corrispondenza. Con quel dubbio: “ma il postino verrà a svuotare questa bussola? Forse avrei dovuto cercarne una un po’ più in centro” E ancora: cartoline scritte di fretta all’ultimo minuto e affidate alla reception dell’Albergo con i soldi per i francobolli, credendo a torto che la banconista tenesse il denaro per sé e gettasse tutto nella spazzatura.

Cassetta postale: baluardo di un tempo andato.

La gioia di vedere qualche settimana più tardi la cartolina appesa in cucina dalla nonna riabilitava portieri d’albergo e cassette postali di periferia oltre a far riassaporare – anche solo per pochi istanti – il piacere e il ricordo della vacanza appena conclusa; la cartolina che arriva in differita rievoca subito quel ristorantino sul mare “dove siamo stati l’ultima sera” oppure “la passeggiata in cerca di funghi nel bosco e il ritorno in albergo sotto un forte temporale!”.

Cartolina dal Lido di Jesolo, anno 1975,  particolare dell’indirizzo: la “G” di Gentilissima sembra l’onda che si infrange sulla sabbia.

Qualcuno afferma che perfino la calligrafia su una cartolina spedita dalle vacanze sia diversa da quella usata tutti i giorni per la lista della spesa: il tratto più rilassato, la marcatura più leggera e l’eleganza della scrittura delle maestre della scuola elementare che ancora insegnano a scrivere bene; certamente è merito del relax vacanziero, della buona qualità del tempo a disposizione e forse anche del fatto che su una cartolina la scrittura è la prima cosa che balza agli occhi oltre all’illustrazione.

Ed è proprio l’immagine il tema centrale della cartolina: vedute notturne, tramonti, saluti da Rimini ma anche soggetti irriverenti e goliardici, cartoncini extralarge con il timore della multa per gli invii fuori misura, con affrancatura insufficiente o per le troppe parole infilate in ogni spazio bianco. La famosa cartolina tutta nera con la didascalia “London by night” (che poteva andare bene sia per Canazei come per le Canarie) certamente non avrà vinto il premio della pro loco quale miglior soggetto per promuovere l’immagine turistica locale ma rivelava ironicamente un discreto movimento nella vita notturna e nel divertimento. I tramonti  e le vedute serali con le luci soffuse sono scelti prevalentemente dai romantici che scrivono all’innamorata, alla compagna di classe oppure a qualche vecchia fiamma: di solito restituiscono un’immagine idilliaca e fuori dal tempo che probabilmente, con l’avvento del led e delle lampadine a basso consumo, non riproduce più la stessa luce e la stessa atmosfera. Ci sono poi le cartoline di musei, chiese e castelli che danno un tocco culturale alla vacanza perché vorrebbero far credere che chi l’ha scritta ha girato guida alla mano tutti i monumenti della regione salvo poi scoprire che probabilmente l’unica collezione visitata è stata quella della confraternita dell’Oliva Ascolana con degustazione compresa. Qualcuno ricorda le cartoline di Trieste e la Bora? In tempi non sospetti a Trieste avevano capito l’importanza della meteorologia (che poi è diventata una moda) con vignette molto divertenti che riproducevano gli abitanti della città alle prese con il forte vento freddo che faceva volare le persone, le automobili e riusciva a piegare perfino il famoso faro della Vittoria!

Possiamo affermare che la cartolina negli anni è stato lo specchio dei tempi: da prezioso strumento di comunicazione, a souvenir di viaggio per giungere fino ai giorni nostri in cui è riservata solamente ad uno piccolo gruppetto di nostalgici, soppiantata dai selfie condivisi in modo istantaneo ed inviati in tempo reale all’intera rubrica. Non credete che si sia un po’ perso il piacere dell’attesa? La gioia nel ricevere ancora – se va bene dopo qualche settimana – un’immagine che profuma di vacanza? La cartolina ci fornisce l’occasione per sentire un vecchio amico e parlare di vacanze, per scoprire che sui francobolli non viene più indicato il controvalore in euro (lo sapevate?), per girare pigramente gli espositori nei bazar sul lungomare ingannando le ore più calde del pomeriggio.

Tutto entra nello smartphone, dal piatto tipico alla gita in barca, al colore delle foglie.

Ben venga la tecnologia, evviva gli smartphone di ultima generazione, noi siamo i primi ad usarli e a chiedere ai nostri clienti l’invio in diretta delle foto della vacanza; inviate pure ai quattro venti il tramonto dall’Isola d’Elba e condividete  sui social il piatto tirolese del pranzo in malga!

Per quest’estate vogliamo però lanciarvi una sfida: acquistate tre cartoline (tre di numero, che con il francobollo vi costeranno al massimo 5 euro) del luogo della vostra vacanza e inviatele ad un amico, alla zia che non vedete da un po’ oppure alla vicina di casa che vi ritira la posta finché siete assenti. Ci scommettete che quella sensazione di relax tornerà fuori non appena la cartolina verrà consegnata al destinatario, magari molti giorni dopo il vostro ritorno a casa? Forse sarà un esperimento di poca valenza sociale ma siamo certi che sarà un po’ come voler catturare l’aria che si respira in vacanza, piccolo ramo di rosmarino di quell’isola greca e ancora oggi usato come segnalibro, corteccia di abete delle Alpi incernierata nel taschino più nascosto della valigia. 

Tre consigli per tre cartoline:

  1. Il Francobollo: cercate qualcosa di bello, colorato e accattivante;  alla posta o dal giornalaio  è possibile trovare dei buoni soggetti per rendere l’affrancatura ancora più simpatica e giocosa. Evitate i francobolli commemorativi con facce tristi e bocche all’ingiù, siete pur sempre in vacanza! Procurateveli  per tempo portandoli da casa.
  2. L’indirizzo: deve essere esatto e completo di numero civico perché i portalettere cambiano in continuazione e non è detto che una famiglia che ha sempre abitato in via Roma sia conosciuta da tutti. Davanti a nome e cognome evitate titoli nobiliari inesistenti o qualifiche improbabili: con l’amico F.F. di Venezia ci divertivamo a mandarci le cartoline dalle vacanze anteponendo al nome la qualifica di barone, ragioniere, senatore,  veterinario, finché un postino sul pianerottolo di casa non mi ha chiesto come vanno le cose al Parlamento di Roma e quanti giorni rimanessi fuori casa per l’attività istituzionale.  
  3. Il contenuto: Personalizzate il più possibile; se avete bambini fate fare loro una dedica speciale, un piccolo disegno oppure la semplice firma. Inserite nel testo una curiosità sul luogo che avete visitato oppure raccontate un piatto tipico che vi ha colpito. Sono queste le cose che rimangono e che fanno diventare una semplice cartolina un segnalibro originale o una dedica da mostrare agli amici.

Vi lasciamo con un link: a Isera, vicino Rovereto esiste il museo della cartolina fondato negli anni ’80 su iniziativa del collezionista Carmelo Nuvoli in cui sono raccolti moltissimi esemplari a partire dal 19° secolo con le immancabili curiosità, la storia e gli aneddoti legati a questa corrispondenza di viaggio; passate a dare un’occhiata, c’è sempre qualcosa da imparare e da copiare!

Leone Lamberti

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